
Apre la giornata Fabien Cousteau subacqueo, esploratore oceanografico e documentarista. Nel 2014 la Mission 31 di Fabien scrive un nuovo capitolo nell’esplorazione oceanica: ha trascorso 31 giorni su Aquarius, l’unico laboratorio marino subacqueo al mondo, situato nove miglia al largo della costa di Florida Keys, a 20 metri di profondità. Costeau stimola la platea lanciando il messaggio che “bisogna esplorare sempre fino in fondo, andare sotto la superficie, non fermarsi sopra!” cercando di scoprire e conoscere quanto più possibile, poiché si ha paura soprattutto di quello che non si conosce.

Il secondo intervento è dello scrittore Alessandro Baricco, autore, regista, interprete teatrale e sceneggiatore cinematografico, oltre che fondatore della Scuola Holden di Storytelling & PerformingArts. Ha parlato di come fare per raccontare storie di successo sottolineando che “Sfilando via i fatti dalla realtà: tutto quello che resta è storytelling”. Ogni realtà è composta da due elementi: fatti e storytelling, quindi un fatto senza storytelling non è reale quindi ci vuole bilanciamento e coerenza.
Si è passato poi ad alcuni casi di storytelling eccellenti:
1. La moneta è uno dei più grandi strumenti di comunicazione e creazione di community già ai tempi di Alessandro Magno.
2. La home page di “Google” gronda di storytelling, ma non contiene narrazione.
3. Il packaging della pasta “Rummo” un esempio di storytelling di prodotto attraverso la confezione.
Quindi alla fine con lo storytelling al “sapere” le cose, viene sostituito l’immaginare.

Un grande momento di sensibilità è stato raggiunto durante il terzo speech tenuto dalla coppia Francesca Fedeli e Roberto D’Angelo, coraggiosi genitori che non si sono arresi di fronte alla diagnosi di ictus perinatale che aveva colpito il piccolo Mario, hanno trovato una strada originale e vincente per aiutarlo a crescere e hanno infine creato l’associazione Fightthestroke.org per sostenere le famiglie dei giovani sopravvissuti all’ictus in tutto il mondo. Durante l’evento hanno presentato il loro progetto sociale “mirrorable.org” che risponde all’esigenza di aiutare bambini nella riabilitazione attraverso i neuroni a specchio. “Il frutto di quello che stiamo facendo adesso lo vedremo tra 20 anni”. Hanno lasciato la platea con questa frase che fa molto riflettere: “Considera quello che hai come un dono e quello che ti manca come un’opportunità”.

Il quarto speech della giornata è affidato all’esperienza di Seth Godin, esperto di marketing e pensiero creativo. Fin dalla pubblicazione del suo primo bestseller, Permission Marketing, Godin ha rivoluzionato l’approccio delle aziende nei confronti del consumatore e mostrato i tanti modi in cui la tecnologia ha cambiato il business. Secondo Godin oggi Il marketing non funziona più come una volta, quindi bisogna cambiare e il cambiamento crea tensione. Il valore non si crea facendo un buon prodotto, ma creando collegamenti che portino fiducia e quindi bisogna far sì che le persone parlino di ciò che facciamo perché la pubblicità non funzionerà più come prima. Il nuovo paradigma del marketing sta nell’essere straordinari e unici per creare valore. Oggi è più economico fare degli errori e quindi è il momento per sbagliare in fretta!

L’incontro clou della giornata è riservata a Richard Branson, plurimprenditore senza eguali che ha guadagnato miliardi facendo le cose a modo proprio. È l’unico ad aver creato aziende da 8 miliardi di dollari in 8 diversi settori. Ha parlato di lavoro dicendo che trascorriamo la maggiore parte del tempo al lavoro, quindi la vita dovrebbe essere divertente anche durante il lavoro. Bisogna trattare i nostri dipendenti come persone adulte, delegando loro responsabilità. Nel lavoro di ufficio ci vuole molta flessibilità per renderlo piacevole e quindi ridurre il turnover. Un altro aspetto caro a Richard Branson riguarda il modo di vestirsi al lavoro. “Da noi la gente può vestirsi come vuole, mentre qui in Italia si viene giudicati dall’apparenza”. Provocatoriamente ha un exploit e taglia la cravatta al moderatore, e la platea di Milano esulta! “Benvenuti nel mondo vero”. Ha dato indicazione circa la ricerca di personale asserendo che nella scelta bisogna valorizzare la motivazione del collaboratore: solo così le persone fioriscono e sbocciano! Le persone vanno valorizzate, soprattutto quando loro non se lo aspettano o non aspirano! Poi ha parlato di leadership dicendo che “un buon leader è colui che sa ascoltare” ed è convinto che i business leader possano risolvere i problemi del mondo.

Penultimo speaker è stato Steven Kotler, coautore insieme a Peter Diamandis del bestseller Abundance e del recente Bold, in cui spiegano come utilizzare le tecnologie esponenziali, il pensiero “in grande” e gli strumenti condivisi per creare una ricchezza straordinaria che possa impattare positivamente sulla vita di miliardi di persone. Steven ha un blog su Forbes.com dal titolo “Far Frontiers,” dedicato ai temi di scienza e cultura, e in passato ha collaborato con aziende come Google, JP Morgan, Omnicom Media e Menlo Ventures. Ha esordito con una massima “Se si vuole affrontare la sfida dell’impossibile bisogna percepirla come possibile”, quindi ha illustrato le strategie psicologiche per affrontare con successo le “mega sfide”, passando dall’esplorazione delle tecnologie esponenziali: intelligenza artificiale, stampa 3D, robotica, bionica e opportunità emergenti all’avanguardia. Quindi per emergere oggi basta saper sfruttare la folla iper-connessa: crowdfunding, crowdsourcing e costruzione di community.

A chiudere i lavori la testimonianza di María Belón, medico spagnolo miracolosamente scampato allo tsunami del 2004, la cui straordinaria vicenda di sopravvivenza è stata raccontata nel film “The Impossible”. Come spesso succede il tuo essere si divide in due: non è possibile ed è possibile, sta succedendo a me. Solidarietà è rendere tua la causa degli altri. Siamo tutti fratelli e figli di questa stessa terra.
Si chiude il sipario sulla XII edizione del World Business Forum 2015, l’appuntamento è rinnovato al 08/09 novembre 2016.