L’ambush marketing è una strategia di marketing d’agguato, messa in atto in occasione di eventi mediatici da aziende, che non figurano tra gli sponsor ufficiali, ma che cercano di promuovere il loro brand con azioni particolari, generando confusione nel pubblico circa la loro presenza all’evento, ottenendo la massima visibilità al minor costo.
QUANDO UTILIZZARLO
Si ricorre all’Ambush marketing quando le aziende, non essendo main sponsor durante una manifestazione, vogliono comunque attrarre l’attenzione del pubblico, distogliendola dal proprio concorrente che in molti casi è lo sponsor ufficiale.
COME UTILIZZARLO
- Sponsorizzazione di trasmissioni e programmi mediatici relativi all’evento confondendosi con chi ha sponsorizzato l’evento nella sua totalità
- Sponsorizzazione di una sola o di più parti dell’evento senza essere lo sponsor ufficiale
- Acquisto di spazi pubblicitari ed inserzioni pubblicitarie precedenti o successivi alla trasmissione dell’evento
- Pianificazione e messa in onda di campagne pubblicitarie durante l’evento
- Attuazione di attività promozionali e di below the line in prossimità della sede dell’evento
ESEMPI
- Nei giochi Olimpici del 1984, Kodak sponsorizzò le riprese televisive della squadra americana anche se lo sponsor ufficiale era La Fujifilm.
- Nella Coppa del Mondo del 1988 Nike sponsorizzò alcune squadre anche se lo sponsor ufficiale era Adidas.
- Da circa 50 anni, in occasione del giorno di San Patrizio, le acque del Chicago River vengono colorate di verde. McDonald’s, ha approfittato di questa trasformazione, per promuovere il nuovo Smamrock Shake alla menta, generando anche un forte newsmaking sui media tradizionali.
- Roma, una catena di prodotti per la ristrutturazione, impegnata nel rispetto dell’ambiente, ha realizzato un’azione di Ambush Marketing per promuovere il riciclaggio delle vernici, installando sotto il mega cartellone Apple “nano-cromatico”, un telo raffigurante 9 secchi per raccogliere la vernice che cola dal cartellone superiore.
IDEA LOW COST
Capire quali sono le manifestazioni più in vista dai media e organizzare un’operazione di comunicazione “ad hoc” durante le giornate precedenti e successive alla manifestazione. Creare confusione.